L’acqua, dopo Kalko Tronic, prende il nome di “acqua attivata” (rif. effetto Piccardi).
Il funzionamento di Kalko Tronic risulta evidente immediatamente dopo la sua accensione.
Se non funziona si evidenziano incrostazioni calcaree soldie, filtri che tenderanno a incrostarsi in pochi giorni/settimane e in cucina sarà evidente con l’acqua di bollitura.
Un sistema che non sia di laboratorio si può fare bollendo dell’acqua e incentivando la formazione di calcare.
Il precipitato dovrà essere quasi totalmente pulvirulento (effetto di stress dell’acqua) e disperso nell’acqua.
Elettronicamente possiamo diagnosticare un buono o cattivo funzionamento grazie ai controlli sull’applicazione idraulica.
Sui modelli della linea DIGIT ci sono dei display che indicano eventuali anomalie e segnalazioni sia acustiche che visive.
I modelli per la casa (linea Home) dispongono di spie per la diagnosi di guasto elettronico.
I sistemi Kalko Tronic sono molto affidabili: l’elettronica è solida e molte macchine hanno raggiunto i 20 anni di età, la parte idraulica, se correttamente assistita, è ben protetta da isolante termico.
Salvo danni provocati accidentalmente Kalko Tronic può lavorare senza inconvenienti per molto tempo.
I centri assistenza potranno darvi il supporto necessario di cui avete bisogno.
In campo industriale la verifica di uno scambiatore si esegue facilmente ed è facile testare la rapidità di riscaldamento di un bollitore.
L’applicazione di manometri di pressione agli scambiatori a piastre può far verificare lo stato di funzionamento immediato.
Alcuni scambiatori hanno aumentato la loro vita utile anche di oltre 5-10 volte risparmiando molto in manutenzioni e consumi di combustibile.
All’atto pratico stiamo studiando e utilizzando delle strumentazioni portatili per la misura dei campi elettrici.
Queste ci possono dare un riscontro sull’effettivo lavoro di Kalko Tronic prima e dopo il trattamento.